Il cuculo

Senza bussola. Senza aver mai visto i suoi genitori partiti prima di lui il giovane cuculo parte di notte verso L’Africa tropicale per affrontare un viaggio solitario da 4000 a 10 000 chilometri, a seconda che liana dal nord o dal sud dell’Europa. Supera senza fermarsi 2000 chilometri di deserto, e la primavera seguente percorre il tragitto in senso inverso per ritornare al suo Paese d’origine. Qual è la guida segreta che lo conduce durante questo lungo viaggio? Come riesce ad orientarsi e a ritrovare esattamente i luoghi dove ha visto la luce? Si tratta di un mistero che gli scienziati non sono ancora riusciti a penetrare. Il cuculo ha abitudini talmente diverse da quelle degli altri uccelli che, per secoli, si sono raccontate sul suo conto le storie più straordinarie. Inoltre, la sua rassomiglianza con lo sparviero (ha la stessa taglia, colori simili e una sagoma ugualmente slanciata) ha suscitato assurde credenze. Così, si diceva che una volta venuto l’inverno il cuculo si trasformasse in sparviero; questa leggenda, che risale all’antichità, è stata divulgata anche da grandi naturalisti come Aristotele e Plinio. 

Un parassita. Il cuculo è un uccello parassita. Non costruisce il nido, non cova le uova e non alleva i propri piccoli. Affida il compito di scaldare le proprie uova e di nutrire i propri uccellini a piccoli passeracei. Il cuculo vive ovunque, nelle praterie, nei boschi, al bordo degli stagni e in montagna. In tutti questi luoghi riesce a trovare altri uccelli ai quali affidare le proprie uova. Abile viaggiatore, abbandona l’Europa discretamente alla fine del mese di luglio o in agosto, attraversa il Mediterraneo e si ferma nelle savane boscose dell’Africa tropicale, a nord e a sud dell’equatore. I primi cuculi ritornano nei nostri paesi in primavera, dall’inizio di aprile, quando la temperatura, specie di notte e di mattino, è ancora molto bassa. 

Lunghezza:34cm. Apertura alare: 60cm. Peso: 110 g. Longevità in natura: 13 anni.